Per chi ancora non conosce Taffo: si tratta di una agenzia di pompe funebri romana, che da qualche anno fa Real Time Marketing dissacrante, partendo da fatti di cronaca per realizzare vignette ironiche sull’argomento.
Mi sono imbattuta casualmente nei loro post e sono rimasta colpita dalla loro scelta di strategia comunicativa. Fare marketing online per posizionare un marchio, che vende bare funebri, certamente è complicato, in primo luogo perché le persone raramente hanno piacere a sentir parlare del tema della morte.
Il grosso problema è il pubblico obiettivo, cioè le persone che dovrebbero acquistare i prodotti Taffo: un pubblico che ha un sentimento di dolore, tristezza e che spesso non accetta nella comunicazione dei media la dissacrazione della morte. Taffo invece ha deciso di usare una comunicazione sarcastica, cercando di entrare nel percorso dell’utente prima della fase di acquisto o di scelta: loro si posizionano bene già prima, cioè nella fase di conoscenza e con questo pubblico (vivo e vegeto) lavorano utilizzando messaggi, che toccano e suscitano emozioni, che possono colpire in positivo come in negativo.
Tentiamo di capire qual è il processo psicologico dell’acquisto, che porta le persone a scegliere un servizio.
Nel caso di Taffo, ci poniamoci le seguenti domande:
Quando le persone comprano un “funerale”?
E come fanno a scegliere l’agenzia a cui rivolgersi?
Tutto dipenderà da un fattore, dal riferimento che hanno in testa, se conoscono o non conoscono un’agenzia funebre da rivolgersi nel momento del bisogno.
In questo senso, quindi, Taffo, è riuscita in un’operazione mai riuscita da altre agenzie: trovare un canale di comunicazione continuativo, che gli permetta di diventare un punto di riferimento nella testa delle persone, poiché siamo tutti potenziali clienti di Taffo.
C’è chi è convinto ancora che questa creatività non venda, ma a Roma Taffo è conosciutissima e numerose filiali continuano ad essere aperte in diversi territori di Italia. Anche nel digital possiamo osservare la sua Brand authority: basti guardare i suoi social o Google trend, che conferma che l’agenzia ha accresciuto nel tempo il suo essere un riferimento.
Poi ovviamente ci sta che a qualcuno non piaccia, ma a moltissimi altri piacciono da morire…
Grazie per la tua lettura. Partecipa alla conversazione pubblicando un commento.